Valle Brembana

Escursioni Orobie - Valle Brembana



da Carona fino al Rifugio Longo (2.026 m). Da qui guadagnare verso sinistra su ripido pendio un centocinquanta metri di quota finche', giunti sotto le pendici del Pizzo di Cigola, si continua piu' facilmente lungo un sentiero che gradatamente porta al Passo di Cigola.


Escursione agli Orridi di Val Parina Lenna, l'Orrido della Val Parina. Strapiombi alti più di duecento metri che terminano in alto in boschi popolati da camosci, e in basso in un ruscello che si incunea con difficoltà tra le rocce in quel lungo percorso che lo porta dalla sorgente di Zorzone alla foce nel Brembo all’altezza della Gogia.


A settentrione, dai prati e dai boschi di Oltre il Colle e di Zambla Alta, la vetta non e' visibile ma presenta tre elevazioni rocciose, due delle quali sono denominate rispettivamente Cima della Croce (1.978 m) e Cima della Spada (1.952 m), mentre la terza e' senza nome. Cima frequentatissima anche da Serina, da Cornalba e da Oltre il Colle: si da' la descrizione di salita del Passo della Crocetta come l'itinerario piu' facile e meno faticoso. Vista di straordinaria bellezza.


da Roncobello si continua lungo la strada carrozzabile, si superano le frazioni di Costa Superiore e Capo Valle e ci si inoltra nel bellissimo bosco di abeti che e' una delle caratteristiche principali della Valle di Roncobello. Quando si raggiunge la testata della Valle (localita' Faggio) la strada compie alcune curve: ad una di queste (segnavia con l'indicazione: Passo Branchino) si lascia la macchina e si percorre uno stretto sentiero che scende al torrente, lo supera su un ponte di legno e si innalza lungo il pendio opposto.


poco prima di Pizzino in Val Taleggio si prende a destra una strada che sale con tornanti sui pendii erbosi, supera alcune cascine e dopo circa tre chilometri raggiunge il piano erboso di Quindicina. Si lascia la macchina e si prende a sinistra un sentiero segnalato che in direzione sud/ovest sale su una costa, poi in direzione nord porta sui vasti pascoli dei Piani dell'Alben.


Conosciuto da molti secoli per le miniere di calamina, il Pizzo Arera e' anche una montagna frequentemente salita da Zambla Alta di Oltre il Colle, ma anche dalla bocchetta di Corna Piana lungo la cresta nord con un itinerario in parte attrezzato con catene fisse. Vie alpinistiche di salita lo solcano del bellissimo versante nord verso la Val Canale e appare come una bastionata rocciosa di rara imponenza.


da Cusio, strada da Olmo al Brembo, Averara, Santa Brigida, si continua lungo la strada fino a toccare il Colle di Santa Maria Maddalena. Si prosegue per un bel tratto lungo la strada asfaltata. Ci si inoltra nel bosco, poi alla testata della valle la strada risale alcuni tornanti a sbalzo e termina sui Piani dell'Avaro. Si lascia la macchina e si continua verso nord sugli ampi pascoli in direzione di una baita isolata; si sale il pendio erboso e poco sopra si incontra il sentiero 109. dopo circa 1.30 ore si arriva ai Laghetti di Ponteranica.


Il Pizzo del Becco, con la sua verticale parete sud, costituisce un magnifico fondale allo specchio dei Laghi Gemelli. E' sicuramente la cima piu' frequentata della zona, per la bellezza e' solida della sua roccia e per le sue ardite forme, abbellite da creste dentate, da lisci torrioni, da canaloni e camini dove l'arrampicata e' sempre elegante e sicura. Parecchie vie di salita solcano l'ampia parete: in un caminetto nel settore destro della parete e' stata attrezzata con catene una via ferrata che qui si descrive. E' opportuno munirsi di cordino e moschettone di sicurezza per gli escursionisti meno abili su passaggi in roccia.


Il Rifugio Cesare Benigni e' stato inaugurato nell'estate del 1984 dalla sottosezione del C.A.I. dell'Alta Val Brembana, in un luogo panoramico e nelle immediate vicinanze del Lago Piazzotti (2.224 m). E' stato edificato come punto di appoggio del sentiero 101 delle Alpi Orobie Occidentali che dalla zona del Pizzo dei Tre Signori conduce alla Ca' San Marco.


Il Monte Cabianca si eleva di fronte al Rifugio Calvi con una maestosa parete, teatro di numerose vie di arrampicata anche di notevole difficolta'. La lunga cresta est, che viene percorsa normalmente dal Rifugio Calvi, e' abbastanza facile ma assai affilata per cui e' necessaria una buona attenzione durante la salita. Sulla Spalla, quota 2.538 m, termina la salita del Trofeo Parravicini per cui il percorso da qui scende nel canalone a nord che riporta al Rifugio Calvi.


Il Monte Cancervo si alza a guisa di bella bastionata rocciosa a nord ovest dell'abitato di San Giovanni Bianco, alto con le sue rocce e i suoi torrioni sopra il bellissimo altopiano erboso dove giacciono in amena posizione i villaggi della Pianca e di Brembella, collegati a San Giovanni Bianco da una strada carrozzabile. Diamo due itinerari ugualmente belli e meritatevoli di essere frequentati per la suggestivita' del paesaggio superiore, caratterizzato da conche erbose e da cocuzzoli rocciosi dove, in giornate di nebbia e' facile perdersi.


Il Castello Regina non e' visibile dal fondo della Valle Brembana, trovandosi sulla costiera Monte Sornadello, Pizzo Cerro. E' ben visibile invece dalle Valle Brembilla. Domina i pascoli e i prati sui quali sorgono i casolari di Vettarola e di Sussia Alta, patria della guida Antonio Baroni.


A sud del caratteristico intaglio del Passo di San Simone si alza la piramide del Monte Cavallo, montagna abbastanza frequentata e collegata per accidentata cresta, al Monte Pegherolo. E' di bellissime forme specialmente se vista dalla zona della Ca' S. Marco. Ne diamo la descrizione della salita partendo dal Rifugio Madonna delle Nevi, anche se viene salita numerose volte dal Passo di San Simone per il versante est o per il sentiero del versante nord.


Il Corno Stella e' una delle piu' famose montagne bergamasche. Posto quasi al centro della catena orobica, sullo spartiacque principale, offre una salita assai remunerativa e una vista tra le piu' belle dell'intera cerchia. Negli ultimi decenni dell' '800 la montagna rappresentava la meta classica dei primi alpinisti bergamaschi e valtellinesi che lo salivano lungo sentieri tracciati dalle rispettive Sezioni C.A.I. e ancor oggi in buone condizioni di percorribilita'.